Le piccole e medie imprese rappresentano il cuore del tessuto produttivo del nostro paese e sono una componente essenziale dell'economia nazionale, sia in termini di occupazione che di contributo al prodotto interno lordo. Il sistema creditizio resta prevalente nell'universo delle piccole e medie imprese, ma si sta ora affermando anche la cosiddetta finanza innovativa. Il tema è stato al centro lo scorso 20 novembre a Milano del Finance Day Italia 2025, evento durante il quale è stato presentato l'8° Quaderno di Ricerca "La Finanza Alternativa per le PMI in Italia", realizzata dal Politecnico di Milano con il supporto di Innexta, Corporate Financial Advisor del Sistema Camerale italiano. Un'occasione per fare un punto sulla situazione attuale della finanza complementare per le piccole e medie imprese in Italia. Ne parliamo con Danilo Maiocchi, Direttore Generale di Innexta.
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Le regole della globalizzazione
Catene del valore, dazi, triangolazioni commerciali, sanzioni finanziarie, multinazionali, infrastrutture digitali, dati: tutto si muove oggi sullo scenario globale in uno scacchiere composito, percorso da linee invisibili. Confini normativi che attraversano gli spazi della globalizzazione delimitando gli ambiti di ciò che è o non è lecito. Di questi confini si occupa il libro pubblicato da Egea dal titolo "Linee invisibili, geografie del potere tra confini e mercati". Un libro che - come scrive Giampiero Massolo nella prefazione- indaga proprio sul mondo delle regole nel quale è quanto mai necessario sapersi orientare proprio in un momento storico come l'attuale nel quale il diritto internazionale non appare in grado di contrastare efficacemente la tendenza prevaricatrice degli interessi dei singoli Stati. La puntata ospita l'autore Luca Picotti, giurista, avvocato e saggista, membro dell'Osservatorio Golden Power.
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Le funzioni della Banca d'Italia
È una delle più prestigiose e autorevoli istituzioni del nostro paese e tuttavia si ha l'impressione che il suo ruolo e i compiti che svolge, se pur in contesti profondamente mutati dal lontano 1893, anno della sua fondazione, non siano del tutto noti al grande pubblico. Lo sono certamente per gli addetti ai lavori. Stiamo parlando della Banca d'Italia, che è una Banca sui generis perché è parte integrante del sistema europeo delle banche centrali, quindi nulla a che vedere con le banche commerciali il cui compito precipuo è raccogliere il risparmio ed erogare credito a famiglie e imprese. È una banca centrale che formalmente "appartiene" (per così dire) a circa 170 fra istituzioni di previdenza, banche e assicurazioni, fondazioni, ciascuna delle quali non può possedere più del 5% del capitale. Con quale funzione prevalente oltre alla vigilanza sul sistema bancario? Ne parliamo grazie a un interessante libro appena pubblicato da Laterza, dal titolo "Vi racconto la Banca d'Italia". L'autore è Salvatore Rossi che è stato per ben 43 anni in Banca d'Italia fino a diventarne direttore generale e presidente dell'Istituto per la vigilanza delle assicurazioni dal 2013 al 2019.
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Un futuro da riprogettare
Nella tumultuosa fase che stiamo vivendo i precari equilibri mondiali, destabilizzati dai conflitti in corso, sono sempre più sotto stress. È con ciò a rischio il ruolo stesso della democrazia rappresentativa? Per provare a rispondere a questa domanda viene in nostro soccorso il Rapporto sul mondo postglobale dal titolo "Un futuro da riprogettare", frutto della collaborazione tra il Centro Einaudi e Intesa San Paolo, pubblicato da Guerini e Associati. Il punto di partenza non è costituito dall'analisi dei mutamenti di una struttura economica, geopolitica, sociale, climatica, produttiva che di fatto non esiste più, né da una globalizzazione ormai frantumata. Il Rapporto parte invece dall'analisi -seppure sommaria- delle nuove caratteristiche che confusamente si intravedono e che potrebbero condurre a una struttura diversa da quella tradizionale. Il volume è a cura di Mario Deaglio, economista, professore emerito di economia internazionale all'Università di Torino.
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L'andamento lento del Pil
Gli ultimi dati resi noti dall'Istat per quel che riguarda la crescita della nostra economia parlano chiaro. Il Pil nel terzo trimestre 2025 è rimasto stazionario rispetto al trimestre precedente ed è cresciuto dello 0,4% in termini tendenziali. La crescita zero del terzo trimestre segue il -0,1% registrato nel secondo e il +0,3% dei primi tre mesi dell'anno. Per l'intero 2025 è attesa una crescita nei dintorni dello 0,5% e per i prossimi anni non ci allontaneremo di molto dallo zero virgola, o forse qualcosa in più. Il problema della bassa crescita va dunque affrontato con coraggio e determinazione, per provare a invertire la tendenza e puntare a tassi di crescita più sostenuti. Già, ma in che modo? Ce ne occupiamo grazie a un libro pubblicato da Egea dal titolo "Il futuro non aspetta, cambiare per (far) crescere". L'autore è Stefano Caselli, professore ordinario di Finanza presso l'Università Bocconi di Milano.
Über A conti fatti. La storia e la memoria dell'economia
"A Conti fatti, la storia e la memoria dell'economia" è il programma di Radio 24 dedicato alla storia dell'economia che punta ad approfondire argomenti, temi, spunti e riflessioni offerti dall'attualità, da libri ed eventi connessi con l'economia per andare insieme indietro nel tempo, così da ricavare spunti utili a farci meglio comprendere i fenomeni complessi con i quali ci confrontiamo quotidianamente. La storia economica è da questo punto di vista uno strumento prezioso perché ci offre importanti chiavi interpretative di lettura e rilettura del passato anche recente. Ne abbiamo più mai bisogno in questa fase di profondi e repentini cambiamenti.