Rachmaninov, 150 anni di un compositore e interprete unico
A differenza di molti musicisti che iniziano a comporre dopo un lungo tirocinio come interpreti, Sergei Rachmaninov seguì un percorso opposto e nella seconda parte della sua vita, dopo la fuga dalla Russia comunista e il trasferimento negli Stati Uniti, smise quasi completamente di scrivere musica per dedicarsi all'attività concertistica. Le sue interpretazioni, in parte documentate grazie ad incisioni realizzate con la Victor Talking Machine Company, non erano però semplici esecuzioni. A differenza dei pianisti delle generazioni successive, che intervengono prevalentemente sulle microstrutture dei brani che interpretano, Rachmaninov aggrediva le macrostrutture, il che rende assolutamente riconoscibili e uniche le sue interpretazioni - commenta il critico musicale Piero Rattalino, che al compositore russo ha dedicato il libro "Sergej Rachmaninov il tataro" (Zecchini).
I brani che ascoltiamo in questa puntata dedicata ai 150 anni dalla nascita del compositore russo sono il ‘Preludio n° 5 in sol minore op. 23' di Rachmaninoveseguito daAndrei Gavrilov con la Philadelphia Orchestra diretta da Riccardo Muti (cd Warner); ‘Si oiseau j'etais, à toi je volerais' di Adolf von Henselt, eseguito da Rachmaninov (cd Naxos); ‘Melodie' da ‘Orfeo e Euridice' di Gluck (arrangiamento per piano di Giovanni Sgambati) eseguito da Rachmaninov (cd Naxos).
3/26/2023
La vita e gli amori di Puccini nel terzo volume dell'epistolario
Gli inizi del Novecento rappresentano un momento cruciale nella vita professionale e privata di Giacomo Puccini: da una parte la disastrosa prima della Madama Butterfly, dall'altra l'imminente matrimonio riparatore con Elvira e la complessa relazione con l'amante Corinna. Questi e altri particolari emergono dal terzo volume della raccolta completa delle lettere di Puccini in corso di pubblicazione dalla Olschki "Epistolario III. 1902-1904", che raccoglie 890 lettere, oltre un terzo delle quali pubblicate per la prima volta. Abbiamo scelto di includere tutte le lettere, anche quelle brevissime e legate agli aspetti pratici della vita di Puccini - spiegano Francesco Cesari e Matteo Giuggioli, curatori del volume - perché ogni piccola nota ci permette di ricostruire giorno per giorno tutti i dettagli della vita del compositore.Una parte consistente di questo epistolario riguarda la corrispondenza tra Puccini e Luigi Illica, autore dei testi delle sue opere. Per chi volesse approfondire gli studi su Illica e sui testi da lui scritti per le opere di Puccini, segnaliamo il libro di Emilio Scampini"Il teatro lirico di Luigi Illica"(Nomos) curato da Malombra Scampini, la figlia dello scrittore.
I brani che ascoltiamo in questa puntata sono ‘All'ombra d'un Kekì!' da ‘Madama Butterfly'interpretato da James Butler con la Hungarian State Opera Orchestradiretta da Charles Rosekrans, (cd Vox) e il Preludio da ‘Madama Butterfly'eseguito dall'Orchestra e Coro dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia diretti da Antonio Pappano (cd Warner).
3/19/2023
La disperazione di Beethoven di fronte al dramma della sordità
Nel 1802, su consiglio del medico, Beethoven si trasferisce per qualche mese ad Heiligenstadt, un sobborgo di Vienna dove può vivere in tranquillità, lontano dai rumori della città che potrebbero peggiorare i suoi problemi all'udito. Alla fine di quell'estate Beethoven scrive una breve lettera, originariamente pensata per i fratelli minori Caspar Anton Carl e Nikolaus Johann, che costituisce una sorta di testamento spirituale, la sublimazione di un momento difficile della sua vita. Questo testo ha avuto una vita travagliata e viene ora proposto, in una nuova edizione critica, nel volume "Il testamento di Heiligenstadt e Quaderni di conversazione" (Einaudi)curato da Sandro Cappelletto, critico musicale. Il testamento, assieme ai taccuini che a partire dal 1818 Beethoven utilizza per registrare i suoi pensieri e per comunicare velocemente con i suoi interlocutori, rappresenta per lui una forma di terapia. È una testimonianza del potere salvifico che ha il trasferimento su carta del suo stato d'animo, in bilico tra la disperazione e la volontà di non cedere, nella consapevolezza che il dovere di un artista sia quello di mettere il proprio dono a disposizione degli altri - conclude Cappelletto.
I brani che ascoltiamo in questa puntata sono la marcia funebre dalla 'Sinfonia n° 3', eseguita dai Berliner Philharmoniker diretti da Herbert von Karajan (cd Deutsche Grammophon) e "Heiliger Dankgesang an die Gottheit eines Genesenen, in der Lydischen Tonart" dal ‘Quartetto in la minore per archi n° 15 op. 132'eseguito dal Takacs Quartet (cd Decca).
3/12/2023
Dantone: portare la magia del barocco al di fuori degli spazi convenzionali
Il linguaggio moderno della musica inizia nel Seicento. Fino alla metà del diciassettesimo secolo la musica che si ascoltava era solo quella del proprio tempo, ma con il barocco le cose cambiano. Per la prima volta ci troviamo di fronte ad una musica eterna: le composizioni di Bach, Händel e Vivaldi, regalano oggi le stesse emozioni che provavano gli ascoltatori trecento anni fa. Da questa riflessione parte il progetto dell'Accademia Bizantina ‘The exciting sound of the baroque music', che si pone l'obiettivo di portare ad un pubblico eterogeneo, il più vasto possibile, le emozioni del barocco, proponendo la musica anche al di fuori degli spazi convenzionali e coinvolgendo artisti di altre discipline.Vogliamo far capire che la musica barocca non è dificile, è attuale e può emozionare anche chi non è esperto di questo genere - spiega Ottavio Dantone, direttore dell'Accademia Bizantina, presentando il primo capitolo del progetto, un cofanetto con i Concerti Grossi op. III e op. VI di Händel. Negli ultimi decenni abbiamo assistito alla convivenza tra due mondi che una volta erano distanti, ovvero il mondo della musica barocca suonato con strumenti antichi e il mondo della musica classica suonato con strumenti moderni. Oggi possiamo pensare ad una realtà dove musica classica e pop possano convivere senza necessariamente fondersi - conclude il maestro.I brani che ascoltiamo in questa puntata sono tratti dal ‘Concerto grosso op VI n.7', dal ‘Concerto grosso op. VI n.10' e dal ‘Concerto grosso Op. III n.5'.
3/5/2023
Le speranze di uno studente del conservatorio. Parte prima: chitarra classica
Studiare al conservatorio, per un giovane, rappresenta il coronamento di una passione, ma allo stesso tempo comporta un grande sacrificio, significa spesso dover rinunciare ad una vita sociale. Ma con quale risultato? In un settore come quello della musica classica dove già prima della pandemia non era facile inserirsi, che prospettive si aprono oggi per chi esce da un faticoso percorso di studi? Iniziamo con questa puntata una serie di incontri con giovani musicisti che stanno completando gli studi al conservatorio e che ci parlano delle loro aspettative. Partiamo con Lorenzo Buzzotta, studente del secondo anno magistrale di chitarra classica al Conservatorio di Como, che alterna gli studi con un'attività concertistica sia in un gruppo di sole chitarre classiche (Guitar Landscape ensemble) sia in un gruppo che propone musiche di Morricone e altri brani da film (Filmensemble).
I brani che ascoltiamo in questa puntata sono ‘Ballada de la doncella enamorada' dal ‘Decameron negro' di Leo Brouwer; ‘The fool on the hill' dei Beatles arrangiata per chitarra classica da Leo Brouwer; brani da ‘Metti una sera a cena' e ‘Nuovo Cinema Paradiso' di Ennio Morricone eseguiti dai Filmensemble.